Mountain O' Mail

Ferro Dolce

Prima raccolta di

Stefano Merchiori

Clessidra Editrice - Genova

Per informazioni

stefano@merchiori.it

 

 

Inediti

Ferro Dolce II (Inedito)

[..] se mi fermo a regalarti un sorriso, se mi affido a te per raccontarti un sogno, non filtrare le mie parole della tua ira… ascolta in me l’uomo, il bambino, prima di tutto e non chiedermi chi sono e dove vado, se sono qui lo sono per te… non resterò fermo a lungo… i miei occhi, le mie carezze, i miei baci, non saranno per te in eterno… [..] Affrontare ogni anfratto di vita con serena lacerazione, tenendo sempre più sopiti i dubbi che so senza risposta. Di quei mille-e-uno perché chiedo solo che esistano. Perché mi perdo, ma so anche ritrovarmi… e la luce che amo è quella che non si vede.

 

Il sonno d’amore. (Inedito)

Dormi già? Volevo parlare un po’… volevo raccontarti ciò che non interessa… volevo raccontarlo a te. Ma dormi già. Più dolci i tuoi sogni, più dolci dei miei… le mie favole di giorno i dolci sogni la tua notte… dormi già. Non riesco a dormire… e non riesco a sognare. Non mi va di sognare. Preferisco le favole. Mi racconti una favola, una dolce fiaba in cui ancora poter credere, un passo del tempo, lontano dal tempo, una voce di uomo ignorata dall’ira. Ma tu dormi già e non ascolti quel che non interessa ascoltare. Ma non mi va di dormire, non mi va di sognare, ho le mie fiabe tutte da dire a chiunque le voglia ascoltare, senza dormire. Parlo da solo. Posso stringerti un po’, non mi dirai di no, ti tengo solo un po’ più vicina, ascolto soltanto il tuo respiro di sonno, la calma profonda che culla i tuoi sogni. Vederti così dolce mi fa bene al cuore, sentirti vicina confonde di speranza. Non importa a chi non ascolta sapere che tu non ci sei, che sei il sogno beffato della veglia che il sonno non coglie, che non hai volto nè forma tra le mie braccia deserte. Dormi già e del che che non parli inconsistente mi ascolti, e nel sonno tu sogni, e del sogno mi cullo, io che sogno di essere, tu che non sei e nel sonno mi sogni.

Pensavo che forse ti potrei anche incontrare, come adesso, tenerti vicina, alscoltarti il respiro… pensavo e sognavo una favola bella, con te principessa, bella di nastri e favole rosa, pensavo in vero a una fiaba d’amore, credendo che amore non sia solo un’ astuzia di poesia o di prosa. Non mi rassegno di cercare una forma più nuova, in cui dire di amarti senza averti per sposa. Mi diverto a sognare in veglia di darti un volto amico, un volto ormai conosciuto… sorrido divertito a credere che tu sia quella o quest’altra persona che giaci ora tra le mie braccia nel sonno, stupito del gioco come un bambino curioso. Mi ninno di chiamarti per nome, come chi parla nel sonno, che sveglio ricorda solo di avere dormito. E il nome che sussurro ha lettere confuse, assomiglia un po’ a tutti ma mai sa essere il tuo. Ogni giorno trovo un nome, nel fondo della mia fantasia arrogante, ogni giorno credo che proprio ci assomigli, che quasi sia il tuo, ma poi non ci faccio gran caso e mi contraddico… mi metto a parlare e tu già più non ci sei, o forse semplicemente dormi e non vuoi ascoltarmi… allora ti domando se posso parlare, se vuoi ascoltare, quel che a nessuno interessa, che io desidero che in veglia tu possa sentire… ma tu non rispondi e forse già dormi… nel sogno ti culli e di me non ti curi… io resto a parlare, parlare, parlare, senza capire che non sei quella donna, in sonno sognata, che amava sentire le fiabe d’amore.

 

Stralci del libro

Secondo IL SOGNO NELL'ERBA

Sole, sole, sole... ovunque, in ogni filo d'erba, in ogni fiore, sulle foglie, negli alberi. Aria, d'una purezza surreale...respirai. Guardando quei monti, stagliati su quel cielo di cristallo blu, così grandi lontani, eppure così fraterni, così propri... Capii perché mio nonno aveva combattuto, per cosa aveva lottato e perché li amasse tanto; come si può non amarli, non desiderarli, nel tepore squallido di un appartamento cittadino, come non sognare di vagare per quei boschi tra tutte le piante e tutti gli animali. E' come togliere ad un marinaio il mare; per cosa vivrebbe togliendogli la cosa più grande che il suo cuore possiede ?

Tutto questo non importava più, i monti erano lì e mio nonno era sepolto ai loro piedi; nessuno avrebbe più potuto levarglieli. Il suo cuore di vecchio marinaio aveva, ora come mai, la pace che meritava.

Parlai un po' con tutti in paese; è bello vedere che la gente non cambia. "Vè...il Genovese...!" echeggiava con rude affetto sulla bocca di ognuno di loro. [..]

La Speranza

Sei nascosta ad aspettarmi mia dolce estate... sei tra i cespugli di pitosforo o tra le spighe di mezza età. Sei un lampo che breccia la continuità dei giovani fiori. Sei la scia di un’onda di bellezza, un fumare dopo un caffè o calciare un pallone di chiesa alle sette. Sono le voci che amano il mio nome. E’ il destino che ancora mi sorride... sono i giorni che chiamano altri giorni, e altre vite che si sommano... nuovi io nasceranno, nuove verità moriranno in una bottiglia di buon bianco. L’incontro di domani sarà il vero incontro. Sarà il ritrovare un sentiero perduto per anni nascosto alla debole vista e a un tratto di nuovo mio.

La Disperazione

Oggi non c’è.

 

Sono felice, è solo un attimo.

E' solo un battito che accelera, uno sguardo che fissa lontano ed un lento sussurrare canzoni d'amore. Nel banale ritrovarmi nei sintomi del malato, mi accorgo solo di essere... felice.

Chi è colui che non sa guardare le notti di stelle... chi è che non sa ascoltare l'odore del mare o che non riconosce il fruscio delle siepi nel vento a di una barca che tormenta in secca. Tu grande Vate, tu grande Tutto. Noi siamo momenti, siamo note su uno spartito di universo, solitarie luci nel buio dell'infinito. Eppure quanta luce può donare a questo buio un timido granello di infinito. Siamo stelle che rimandiamo luce a chi luce ci porge.

Ascolto i tuoi limiti Poeta, ascolto i tuoi limiti Musica. Complementari di universo, metà inscindibile del bello, uniche forme del vero... capillari del mio sonno, del mio orizzonte del mio perenne " non so".

Primavera

E’ arrivata. Mi ha salutato questa sera dalla finestra. [..] Tra la gente di fretta qualcosa è cambiato... la gente è cambiata... si è fermata a guardare. La primavera è arrivata. Ha taciuto i rumori, ha alleviato le pene, ha dissolto i problemi ed ha esasperato le attese. [..] Ha la carica del sole, ha i colori d’incanto, ha tutto il nuovo in un soffio di vento [..] tra parole d’incanto e un giorno di neve. La primavera parte come arriva, in silenzio e improvvisa... tra il vortice dell’andare che improvviso si arresta, che statico s’arrende in un’estate di fuoco. Sotto il nulla del tempo che non promette più niente e stanco si ferma. Sotto l’attesa tradita dei giorni immutati, tra desideri delusi e tempi sognati. [..] Lei ha il mio cuore, lei i miei sogni. Tutto ha il gusto del vero, tutto ha sapore di sogno. Le sue calendule mi accompagnano, i suoi colori parlano per il mio cuore. Cuore che ogni anno l’aspetta, per dire un altro sì, altrimenti impronunziabile. Sono questi suoi sì i più veri che io conosca. I più sofferti, i più cercati.

[..] ... mi lascerà nel ricordo di una nostalgia fuggita prima di divenire amore. Lascerà il mare di parole a lei dedicate. Belle come hanno saputo vederla, lontane, sanguinanti di nostalgia. Falsate in quel ricordo che si sa amare e ama più di quanto si sappia in verità fare.

venerdì 13 novembre 1998

[..]… ha dovuto virare, tra le pareti consunte, tra gli occhi distratti e scocciati, sradicare alberi per farsi sentire, la pioggia che ha dovuto affogare per illudere di non essere solo goccia-a-goccia. Perché anche del mare a chiedergli come, sa risponderti solo acqua. Eppure a sentirlo raccontare, ti sembra tutt’altro… e il sogno corre e non capisci chi lo porti, sai che esiste, che sfiora in un istante un mondo che vive una vita e altri lo vivono che ignora il tutto perché non ci tocca, che grande-grande… è solo acqua. E goccia-a-goccia vedo tutto il concreto, altro non dovrebbe sembrarmi, eppure nel tutto è diverso [..] …sottili le corde non si vedono nei fluidi movimenti… goccia-a-goccia mi pare tutto il mondo… mi pare tutta la vita.

D’ogni idea restituiscimi un’opinione, dì qualcosa in proposito, tu che non parli… che taci ogni cosa. Che taci perché non sei? Eppure sei! Goccia-a-goccia tu sei! I tuoi fili saranno ben lì dove devono… e la tua anima sarà pur nascosta… eppure non parli. Ed io ascolto… e difficile come sempre mi appare ascoltare il silenzio. Tanto doloroso e tanto eloquente. Chi non dice niente? Là c’era il mare e tu l’hai visto… il mare ti ha parlato e tu forse ascoltavi… ma tu ora non parli e il mare muore in segreto….goccia a goccia.

 

Le mie truppe sono schierate. Io sono il generale. Io ho il comando. Le mie truppe sono il mio deserto e la mia autorità pura disperazione di questa desolazione. Le mie paure le mie vanità le mie insicurezze... questo è il giardino che amo coltivare, queste le nullità che amo possedere. [..] La scelta è fatta e ogni scelta ha dignità e rispetto. La scelta è la direzione... la mia via è in antitesi. Saluti e baci.